Nel pomeriggio di domenica 20 dicembre 2020 si è tenuta la cerimonia di consegna delle “Scatole di Affetto” nel tratto di strada prospicente la sede dell’Age Avetrana: tutti i bambini – distanziati tra loro con la scatola su un cerchio bianco dipinto a terra – un turno hanno consegnato la loro scatola ricevendo un sacchetto di caramelle da Babbo Natale e un attestato di partecipazione; le scatole sono state poi consegnate ai rappresentanti delle due Case di riposo presenti all’evento. La mattina di Natale così ogni anziano riceverà nella RSA, nel pieno rispetto della normativa anti Covid-19, la sua scatola che un bambino o una bambina di Avetrana gli ha preparato con tanto amore. È l’iniziativa “Scatole di Affetto” dell’associazione di volontariato AGe Avetrana, (Associazione Genitori), un innovativo progetto di affettività che ha coinvolto e finisce di bambini di Avetrana, dalle scuole materne fino alle scuole medie, e le loro famiglie. Nei giorni precedenti bambino ha preparato una scatola con tanta cura e letteraci inserito in un dolcetto da mangiare, un oggetto che scalda come una sciarpa, un simpatico “passatempo” come un peluche e, soprattutto, una affettuosa indirizzata all’anziano in cui il bambino si racconta promettendo di andarlo a trovare nella RSA appena questa brutta pandemia sarà passata. Ma non un anziano a caso, ma proprio a uno degli anziani delle due RSA: ogni bambino, infatti, ha “adottato” un anziano delle due RSA di cui aveva avuto prima il nome, personalizzando così la scatola e la lettera! e le loro famiglie. Nei giorni precedenti bambino ha preparato una scatola con tanta cura e letteraci inserito in un dolcetto da mangiare, un oggetto che scalda come una sciarpa, un simpatico “passatempo” come un peluche e, soprattutto, una affettuosa indirizzata all’anziano in cui il bambino si racconta promettendo di andarlo a trovare nella RSA appena questa brutta pandemia sarà passata. Ma non un anziano a caso, ma proprio a uno degli anziani delle due RSA: ogni bambino, infatti, ha “adottato” un anziano delle due RSA di cui aveva avuto prima il nome, personalizzando così la scatola e la lettera! e le loro famiglie. Nei giorni precedenti bambino ha preparato una scatola con tanta cura e letteraci inserito in un dolcetto da mangiare, un oggetto che scalda come una sciarpa, un simpatico “passatempo” come un peluche e, soprattutto, una affettuosa indirizzata all’anziano in cui il bambino si racconta promettendo di andarlo a trovare nella RSA appena questa brutta pandemia sarà passata. Ma non un anziano a caso, ma proprio a uno degli anziani delle due RSA: ogni bambino, infatti, ha “adottato” un anziano delle due RSA di cui aveva avuto prima il nome, personalizzando così la scatola e la lettera! un simpatico “passatempo” come un peluche e, soprattutto, una lettera affettuosa indirizzata all’anziano in cui il bambino si racconta promettendo di andarlo a trovare nella RSA appena questa brutta pandemia sarà passata. Ma non un anziano a caso, ma proprio a uno degli anziani delle due RSA: ogni bambino, infatti, ha “adottato” un anziano delle due RSA di cui aveva avuto prima il nome, personalizzando così la scatola e la lettera! un simpatico “passatempo” come un peluche e, soprattutto, una lettera affettuosa indirizzata all’anziano in cui il bambino si racconta promettendo di andarlo a trovare nella RSA appena questa brutta pandemia sarà passata. Ma non un anziano a caso, ma proprio a uno degli anziani delle due RSA: ogni bambino, infatti, ha “adottato” un anziano delle due RSA di cui aveva avuto prima il nome, personalizzando così la scatola e la lettera!