Nella sconfortante situazione generale in cui versa il patrimonio culturale e ambientale italiano, a rischio per scarsità di risorse e crisi economica, emergono esperienze inedite: iniziative promosse da cittadini appassionati e competenti che hanno ri-funzionalizzato siti, luoghi, saperi e tradizioni, riorganizzando le relazioni comunitarie e il lavoro.
Il presente volume avvia una riflessione sull’innovazione sociale applicata alla gestione del patrimonio culturale, con un campo di osservazione volutamente ristretto sulla realtà meridionale e mediterranea.
Il desiderio di appartenere ai luoghi culturali e naturali della propria terra ha infuso nelle comunità locali amor proprio e coraggio. Via via che si accresce la coscienza ecologica e si afferma la necessità di essere autori di cultura, la terra è riconquistata non solo in termini agricoli e produttivi, ma mentali e creativi. Restituendo diritto di cittadinanza ai propri luoghi, creando per essi nuove forme di condivisione, la società meridionale scopre che è possibile produrre non solo per il mercato, bensì per un’economia locale di equilibrio.
Il desiderio di appartenere ai luoghi culturali e naturali della propria terra ha infuso nelle comunità locali amor proprio e coraggio. Via via che si accresce la coscienza ecologica e si afferma la necessità di essere autori di cultura, la terra è riconquistata non solo in termini agricoli e produttivi, ma mentali e creativi. Restituendo diritto di cittadinanza ai propri luoghi, creando per essi nuove forme di condivisione, la società meridionale scopre che è possibile produrre non solo per il mercato, bensì per un’economia locale di equilibrio.