salam 29 nov.Si chiama I Senza Nome lo spettacolo teatrale organizzato dall’Associazione SALAM con il Coordinamento delle Associazioni di Volontariato (CAV) di Martina Franca che andrà in scena sabato 29 novembre p.v. alle ore 20:00 presso il Teatro della Chiesa Divino Amore di Martina Franca.

Lo spettacolo, diretto dall’attore argentino German Basta in collaborazione e col supporto della psicologa Mimosa Rizzoni, vede come protagonisti e attori cinque beneficiari dello Sprar di Martina Franca, il servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati di cui l’associazione SALAM è l’ente gestore.

Si chiama I Senza Nome, perchè in tutti questi mesi di sperimentazione teatrale e di assistenza ai beneficiari, ciò che è emerso dai giornali, o dalle notizie sui migranti in TV è che si parla dei rifugiati come “numeri”, a cui non è riconosciuta alcuna individualità. L’idea dello spettacolo è quindi di restituire loro proprio questo, la loro identità.

Ma c’è un motivo in più che ha spinto nella scelta di questo titolo: ognuno di loro dentro lo spettacolo, potrebbe essere qualsiasi altro; ognuno di loro racconta una storia che potrebbe essere altro: si può condividere, si può estendere. Il laboratorio della durata di sei mesi, ha coinvolto inizialmente tutti i beneficiari dello Sprar: richiedenti asilo e rifugiati politici ma alla “mostra finale”, alla rappresentazione parteciperanno solo quei cinque che hanno deciso autonomamente di fare lo spettacolo in cui si racconta  il senso delle loro storie mescolate tra di loro durante il viaggio che viene affrontato, per raggiungere in questo caso l’Italia.

E’ uno spettacolo teatrale pluriculturale, perché vengono mostrate le diverse culture all’interno della rappresentazione, così come le diverse esperienze all’interno del viaggio dove emerge una frammentazione dello spazio e del tempo. E nella rappresentazione del loro viaggio, si susseguiranno momenti tragici, comici, e “assurdi”. Ma sarà lo spettatore a fare suo lo spettacolo, a dargli un significato. L’obiettivo è quello di stimolare alla riflessione, come anche quello di far comprendere che ogni minuto dello spettacolo è uno sforzo di loro, degli attori, uno sforzo dell’Associazione, e l’impegno di un’intera comunità.