Nei mesi estivi di luglio ed agosto l’Associazione Salam con la collaborazione di diversi partner del Terzo Settore , accoglierà alcuni bambini Saharawi per offrire loro un periodo di serenità e cure sanitarie.

Negli ultimi anni sono state attuate numerose iniziative da Salam per offrire aiuto a questa popolazione che vive in tendopoli nel deserto, dipendendo nella propria alimentazione esclusivamente dall’aiuto internazionale. I profughi infatti vivono in uno stato di malnutrizione aggravato dagli stessi aiuti alimentari che non essendo diversificati non permettono una dieta equilibrata e dunque uno stato di salute adeguato negli adulti(presenza di anemia nelle donne in età fertile) e nei bambini una crescita normale, a tutto ciò si aggiunge, a motivo della sedentarietà diffusa, la presenza di patologie quali il diabete, l’ipertensione e l’obesità.

Nei prossimi due mesi i bambini avranno modo di trascorrere delle vere proprie vacanze estive, visitando diversi luoghi, potranno andare al mare, parteciperanno a diversi laboratori ludico-creativi, avranno modo di visitare Martina Franca, di fare escursioni sul territorio e prendere parte a momenti aggregativi e conviviali.

Allo stesso tempo, anche grazie alla collaborazione della ASL di Taranto e della Regione Puglia – Assessorato alla Salute che hanno permesso che le cure e gli interventi chirurgici fossero possibili, i bimbi avranno la possibilità di essere sottoposti a controlli e cure impossibili da praticare nelle tendopoli, in particolare tre bambini di tre anni saranno operati per glaucoma oculare

L’obiettivo di dare un sorriso e un nuovo sguardo a questi bambini (in senso figurato e reale ) è la priorità di Salam e di tutti gli enti partner, nonostante le tante difficoltà emerse, resta forte la motivazione a non lasciare solo questo popolo e a continuare l’opera d’aiuto umanitario svolta negli anni scorsi.

Operare nella cooperazione internazionale vuol dire anche essere coscienti dei limiti dei paesi d’ origine e mettere in campo delle azioni mirate che permettano cure e benessere per i minori che non significhino la migrazione forzata. Il popolo Saharawi, costretto ad un esilio forzato da più di 40 anni, resiste alla situazione estrema in cui versa, credendo nella formazione e nell’educazione dei propri minori. Molti sono i laureati nei campi e pur avendo la possibilità, rimangono e tornano a lavorare nei campi profughi attendendo il giorno in cui la politica internazionale renda attuate tutte le promesse e le constatazioni di un status quo creato dalla politica espansionistiche marocchina. La nostra Provincia e Salam attendono questo giorno sapendo di avere contribuito, seppur in minima parte, al benessere dei bambini.