Il Rapporto 2014-2015 di Amnesty International documenta la situazione dei diritti umani in 160 paesi e territori nel corso del 2014.
Lo scorso anno, sottolinea Amnesty, sarà ricordato per i violenti conflitti e l’incapacità di tanti governi di proteggere i diritti e la sicurezza dei civili, un anno catastrofico per milioni di persone intrappolate nella violenza di stati e gruppi armati. Di fronte ad attacchi barbarici e repressione, la comunità internazionale è rimasta assente.
Ma il 2014 è stato anche un anno che ha visto significativi progressi nella difesa e nella garanzia di alcuni diritti umani.
Ha segnato date importanti, quali l’anniversario della fuoriuscita di gas a Bhopal nel 1984, la commemorazione del genocidio in Ruanda del 1994 e l’analisi, a 30 anni dalla sua adozione, della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Ha visto l’entrata in vigore del Trattato sul commercio di armi.
Il Rapporto vuole inoltre essere un tributo a tutti coloro che nel mondo si battono per difendere i diritti umani, spesso in circostanze difficili e rischiose. Presenta inoltre i principali motivi di preoccupazione di Amnesty International a livello mondiale ed è uno strumento di riferimento per coloro che prendono decisioni politiche, per le attiviste e gli attivisti e per chiunque abbia a cuore la difesa dei diritti umani.
Il Rapporto è disponibile anche in ebook.