Sono 50.724 le persone senza dimora stimate in Italia, in leggero aumento rispetto al 2011 (quando erano 47.648 persone). Il dato emerge dall’indagine realizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, insieme a Istat, Caritas e Fio.PSD., presentata il 10 dicembre al Cnel, insieme alle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia.

Sostanzialmente stabile nelle regioni del Nord-ovest, del Centro e delle Isole, la quota dei senza dimora diminuisce nel Nord-est del Paese e aumenta al Sud. In linea generale, rispetto al 2011, il numero dei servizi di mensa e accoglienza notturna diminuisce del 4,2% ma i servizi attivi erogano mensilmente più prestazioni (+ 15,4%).

Rispetto alla precedente indagine, le differenze tra stranieri ed italiani si vanno riducendo in termini di età, durata della condizione di senza dimora e titolo di studio, nonostante la componente italiana rimanga più anziana, meno istruita e da più tempo nella condizione di senza dimora. La perdita di un lavoro stabile insieme alla separazione dal coniuge e/o dai figli si confermano come gli eventi più rilevanti nel percorso di progressiva emarginazione che conduce alla condizione di “senza dimora”; un peso di un certo rilievo, seppur più contenuto, lo hanno anche le cattive condizioni di salute (disabilità, malattie croniche, dipendenze).

Le Linee di indirizzo, che raccolgono le migliori esperienze locali, nazionali ed europee, sono frutto di un lavoro condiviso con i rappresentanti dei diversi livelli di governo e, in particolare, delle città metropolitane, e di un confronto che nasce dal basso, dalle attività dei servizi e dall’animazione dei territori, realizzato con la collaborazione della Fio.PSD – Federazione Italiana degli Organismi per le Persone senza Dimora. Un metodo partecipativo che il Ministero intende riprodurre nella costruzione del Piano di lotta alla povertà, previsto nella legge di stabilità in discussione in Parlamento. Gli interventi rivolti ai senza dimora sono parte di un disegno più complessivo di contrasto alla povertà. La legge di Stabilità prevede di destinare risorse stabili alla definizione di un piano nazionale di lotta alla povertà: a regime, un miliardo l’anno oltre alle risorse che potranno rendersi disponibili dal riordino dei trattamenti previsto nel 2016.

Vi è poi una rilevante novità, per la prima volta introdotta nel nostro ordinamento: l’ASDI, un sussidio di disoccupazione di natura non previdenziale, rivolto ai più bisognosi che abbiano esaurito il sussidio di disoccupazione ordinario (NAspI) senza aver trovato ancora occupazione. Si tratta in questo caso di un anello di congiunzione tra gli strumenti più tradizionali di sostegno al reddito di natura previdenziale e il SIA.

Per il 2016 le risorse stanziate per questa misura ammontano a 600 milioni di euro.

Indagine sulle persone senza dimora

Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia