L’Italia dei beni comuni è il contrario esatto di quell’Italia che, come diceva già secoli fa il Guicciardini, pensa solo al proprio “particulare”, cioè ai fatti propri, convinta che ci si possa salvare da soli, magari anche a scapito degli altri. C’è invece un’altra Italia che non si vede ma che da anni migliora la qualità della vita di tutti prendendosi cura dei beni comuni.

Acqua, aria, ambiente, beni culturali, infrastrutture, spazi urbani e verde, legalità e molti altri simili a questi sono infatti beni “comuni”, né privati (di singoli) né pubblici (dello Stato),ma di tutti, di cui tutti perciò dovremmo prenderci cura per continuare a godere di standard di vita degni di un paese civile. Il volume è stato scritto appunto per invogliare a prendersi cura dei beni comuni, applicando il principio di sussidiarietà. Perché per affrontare la crisi abbiamo bisogno di tanti cittadini attivi, ciascuno dei quali si assuma la propria parte di responsabilità nei confronti dei beni comuni.