Nel 2015 si stima che le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta siano pari a 1 milione e 582 mila e gli individui a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005 a oggi).

L’incidenza della povertà assoluta si mantiene sostanzialmente stabile sui livelli stimati negli ultimi tre anni per le famiglie, con variazioni annuali statisticamente non significative; cresce invece se misurata in termini di persone.

Questo andamento nel corso dell’ultimo anno si deve principalmente all’aumento della condizione di povertà assoluta tra le famiglie con 4 componenti, soprattutto coppie con 2 figli e tra le famiglie di soli stranieri, in media più numerose.

L’incidenza della povertà assoluta aumenta al Nord sia in termini di famiglie sia di persone soprattutto per l’ampliarsi del fenomeno tra le famiglie di soli stranieri.

Segnali di peggioramento si registrano anche tra le famiglie che risiedono nei comuni centro di area metropolitana e tra quelle con persona di riferimento tra i 45 e i 54 anni di età.

L’incidenza di povertà assoluta diminuisce all’aumentare dell’età della persona di riferimento e del suo titolo di studio.

Si amplia l’incidenza della povertà assoluta tra le famiglie con persona di riferimento occupata, in particolare se operaio. Rimane contenuta tra le famiglie con persona di riferimento dirigente, quadro e impiegato e ritirata dal lavoro.

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