L’Associazione Avvocato di strada da quasi vent’anni si occupa di fornire assistenza legale gratuita alle persone che vivono ai margini della società. Attualmente sono circa 50.000 coloro che in Italia si trovano a vivere in strada.

Ma in questo momento storico, così incerto e complicato, in cui viene richiesto di rimanere in casa per evitare l’eventuale diffusione del virus, ha assunto ancor più rilievo l’urgenza di tutelare chi una casa non ce l’ha ed è costretto a vagare per le città “svuotate” dalle disposizioni governative, faticando a trovare aperti i servizi essenziali come le mense e servizi igienici.

In Italia, inoltre, si sta assistendo ad una conseguenza paradossale prodotta dalle ordinanze e decreti: in numerose città si moltiplicano i verbali redatti a discapito dei senza tetto che, per violazione della normativa emergenziale che costringe le persone a stare in casa, vengono trovati in strada “senza giustificati motivi”.

Avvocato di Strada si sta già adoperando per chiedere le archiviazioni dei suddetti procedimenti, ma l’intervento a posteriori non è sufficiente.

Per questa ragione lancia un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti delle Regioni italiane e ai Sindaci dei Comuni perché intervengano al più presto, ognuno in base alle proprie competenze. L’obiettivo non è solo quello di impedire che le sanzioni siano comminate alle persone senza fissa dimora, ma anche quello di aiutare concretamente i più poveri, stanziando somme per consentire ai Comuni di fornire loro una sistemazione abitativa, di prorogare i sistemi di accoglienza predisposti per l’inverno per evitare il contagio e di accelerare le procedure per l’iscrizione anagrafica.

L’associazione lancia un appello anche a tutti noi chiedendo di firmare, condividere e diffondere la petizione  “Io vorrei restare in casa. Ma se una casa non ce l’ho?”