Nel 2012 è stato effettuato dall’ ISTAT  il 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit, il cui impianto metodologico, tecnico ed organizzativo presenta numerose innovazioni rispetto al passato.

Tra le più importanti, rientra l’utilizzo dei registri statistici assistiti da rilevazioni campionarie, la produzione di nuovi strumenti di analisi e di approfondimento per differenti sottopopolazioni di imprese e di domini di analisi, la messa a punto di un sistema multicanale di restituzione dei questionari.

Dai risultati di questo rapporto, che sono stati presentati a Roma ieri 11 luglio, è emerso che proprio il non profit è tra i più dinamici anche in termini di dipendenti, con un 39% in più di occupati in dieci anni.

E’, inoltre, emerso che al 31 dicembre 2011 le organizzazioni non profit attive sul territorio nazionale sono 301.191 con un incremento del 28% rispetto al 2001, anno dell’ultima rilevazione censuaria del settore.

Si tratta di un fenomeno che riguarda tutte le regioni italiane, con punte sopra la media nazionale al Centro e nel Nord- ovest, rispettivamente 32,8 e 32, 4% in più rispetto al 2001. Le istituzioni non profit contano sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681 mila dipendenti, 271 mila lavoratori esterni e cinquemila lavoratori temporanei. Quattro istituzioni su cinque si avvalgono dei volontari, mentre il 13/9% delle organizzazioni rilevate opera con personale dipendente e l’11/9% assume lavoratori esterni con contratti di collaborazione.

Il censimento ha ,inoltre, evidenziato che nel tessuto produttivo italiano il non profit occupa una posizione significativa nell’assistenza sociale anche in termini di occupazione con 544 addetti ogni 100 imprese.

Per un approfondimento consulta La rilevazione sulle istituzioni non profit oppure visita il sito dell’ISTAT.