Il Consiglio dei Ministri del 10 aprile scorso ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che, in attuazione della delega prevista dalla legge per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (legge 6 giugno 2016, n. 106), introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 6 marzo 2017 n. 40, concernente l’istituzione e la disciplina del servizio civile universale.
Il decreto mira a rendere più efficaci alcune disposizioni, nonché a migliorare la funzionalità di alcuni organismi operanti nel sistema, quali la Rappresentanza degli operatori volontari e la Consulta nazionale per il servizio civile universale.
In particolare, si riconosce alle Regioni un ruolo più rilevante nella fase di approvazione del Piano triennale e dei Piani annuali di programmazione del servizio civile universale, prevedendo che, prima della stessa approvazione, debba essere acquisita l’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Inoltre, viene modificata ed integrata la disciplina in materia di elezioni e durata dei componenti della rappresentanza nazionale e regionale degli operatori volontarie ed è aumentato di 8 unità il numero dei componenti della Consulta nazionale per il servizio civile, che viene portato a 23.
Il testo tiene conto delle raccomandazioni formulate dalla Conferenza unificata, che ha espresso parere favorevole. In particolare, con riferimento all’istituendo albo degli enti di servizio civile universale, viene previsto il termine di dodici mesi quale data di cessazione di efficacia dell’iscrizione degli enti ai previgenti albi di servizio civile e vengono fatti salvi i progetti di servizio civile in corso alla data di cessazione di efficacia dell’iscrizione, ovvero presentati in relazione ad avvisi pubblicati entro la medesima data.