rass filmicaE non finisce qui: grazie al grande successo di pubblico avuto nelle scorse settimane dalla Rassegna filmica sociale “Cambiamo regista: il mondo è per tutti”, si è deciso di prolungarla con un ulteriore appuntamento.

In effetti la terza edizione di questa rassegna si era conclusa domenica scorsa (20 novembre) con la proiezione del film Philomena, ultima di sei pellicole la cui visione ha rappresentato il punto di partenza di un dibattito in sala sulla tematica sociale della fragilità al femminile.

Ma nei diversi dibattiti tenutisi dopo le proiezioni, è emerso l’interesse ad ampliare la riflessione su altre sfaccettature dell’universo femminile e sulle sue molteplici fragilità, spesso dovute a una sistema sociale in alcuni casi ostile alla donna.

Per questo alle ore 17.00 di venerdì prossimo, 25 novembre, presso la Biblioteca civica “Acclavio”, al piazzale Bestat di Taranto, si terrà, sempre con ingresso libero e gratuito, un ulteriore appuntamento in cui, invece di un solo film, saranno proiettati numerosi cortometraggi sulla condizione femminile nelle sue diverse “declinazioni”.

Si inizia con un corto sulle badanti che assistono anziani e infermi in Italia, pellicola realizzata dall’Associazione “Verso Est”, attiva sul territorio per l’integrazione culturale e sociale dei cittadini provenienti dai paesi dell’Europa orientale.

Nella serata saranno proiettati anche alcuni “corto” della tarantina Rina La Gioia: regista, scenografa, sceneggiatrice e drammaturga, da sempre questa artista è impegnata nel sociale e a favore dei diritti civili; Rina La Gioia, infatti, è intervenuta alla rassegna sociale “Cambiamo regista: il mondo è per tutti” fin dalla sua prima edizione di tre anni addietro, in ogni occasione partecipando attivamente al dibattito e offrendo il proprio qualificato contributo.

Tra i suoi cortometraggi sarà proiettato anche “Dove il silenzio fa molto rumore”, scritto e diretto da Rina La Gioia e con Lando Buzzanca, attore protagonista del corto, per promuovere la cultura dei diritti umani, in particolare il diritto alla vita.