Con…fini che si incontrano è il titolo del laboratorio teatrale condotto dal regista Carlo Dilonardo che vede la partecipazione di nove richiedenti asilo politico dello SPRAR (Servizio diprotezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Martina Franca, di diverse nazionalità: Iran, Ghana, Pakistan, Afghanistan e Mali.
Il titolo è stato pensato perché la parola “confini” spinge a una riflessione. Il regista ha scelto in particolare la parola “fini” nel senso di “finalità che si incontrano”, i ragazzi richiedenti asilo con cui hanno una serie di storie particolari, ed alcune sono state parzialmente esposte proprio il primo giorno con una serie di presentazioni teatrali.
Differenti storie di vita, racconta il regista, ma tutte accomunate da un’unica finalità, ossia il raggiungimento delle loro libertà: libertà di espressione, libertà di pensiero, ma anche serenità. C’è chi ha fatto il soldato, o chi addirittura il teatro già lo faceva a scuola, lavorando come insegnante nel paese d’origine. Come Fatima, donna irachena capace di trasmettere col suo sguardo forti emozioni, anche a perfetti sconosciuti. Fatima, racconta il regista, è sempre la prima ad arrivare al laboratorio, che si tiene ogni martedì e giovedì nell’auditorium del convento delle Agostiniane.
Qui i richiedenti asilo vengono formati dal regista e dall’assistente alla regia, Valentina Colucci, supportati dalla psicologa dello Sprar, Fabrizia Lodeserto, e dal meditore culturale dell’Associazione Salam Wasim Kalkout.
Ognuno di loro, insieme alla coordinatrice del progetto, Angela Franchini, alla pari di ogni corsista, si sveste del proprio ruolo e partecipa attivamente al laboratorio, seguendo e rispettando le volontà e i consigli del regista.
Il percorso iniziato il 15 settembre si concluderà il 17 dicembre con uno spettacolo finale aperto a tutti: l’appuntamento è alle 20.30 presso l’Auditorium “Divino Amore” – Contrada Palombella a Martina Franca.