Le testuggini di Hermann sono finalmente libere. Gli esemplari, circa una trentina, che lo scorso 9 giugno avevano iniziato un periodo di ambientamento nell’Oasi WWF Monte Sant’Elia adesso sono stati reimmessi in natura, nel Parco Terra delle Gravine.

Si tratta di testuggini debilitate, ferite e lesionate da predatori o da attrezzi agricoli, prelevate impropriamente e minacciate da incendi e cambiamenti climatici, che, attraverso le cure e gli screening sanitari approntati dall’Osservatorio Faunistico Regionale pugliese di Bitetto e dal Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari, sono state risanate e riportate gradualmente al loro habitat.

Per verificare la sopravvivenza degli esemplari e il successo della loro immissione, grazie all’aiuto del naturalista Fabio Mastropasqua, si monitorerà con il radio-tracking, metodo largamente usato in simili occasioni e non invasivo, la sopravvivenza di 16 individui (8 maschi e 8 femmine).

L’iniziativa, portata avanti nell’ambito delle «Azioni per la tutela di specie e habitat di interesse comunitario nell’area delle gravine dell’arco ionico tarantino», ha visto una feconda sinergia tra gli enti e le istituzioni scese in campo, come i comuni di Massafra(capofila del progetto), Crispiano e Statte, ma anche l’ISPRA, (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che ha autorizzato l’Oasi WWF di Monte Sant’Elia a poter accogliere le testuggini, e la Regione Puglia che ha finanziato l’allestimento delle strutture dell’Oasi dove gli esemplari hanno trascorso le loro settimane di ambientamento.

Per sensibilizzare bambini e adulti al rispetto degli habitat naturali di animali come le testuggini di Hermann, conoscendo la specie e l’importanza della sua tutela, lo scorso giovedì, 25 agosto, si è svolto l’evento  Call Ford Painting organizzato dall’Oasi WWF di Monte Sant’Elia: i bambini e gli adulti presenti hanno assistito al rilascio di una coppia di testuggini munite di ricetrasmittenti, dopodiché hanno raccontato attraverso disegni a colori la storia delle hermanni liberate.

Le opere saranno conservate nell’archivio dell’Oasi.