Ero a scuola per un corso pomeridiano, ero una ragazza introversa e silenziosa. Mi vestivo con maglioni e pantaloni larghissimi, mi nascondevano ed era quello che volevo. Quando sono andata in bagno lui mi ha seguita. Mi ha violentata e mi ha lasciata per terra“.

Accanto a queste poche parole un maglione grigio e un paio di jeans. Un maglione e un paio di jeans che ogni donna potrebbe avere nel proprio armadio.
17 abiti che raccontano 17 storie di donne violate: tute, pigiami, maglioni a collo alto che riproducono quelli reali indossati al momento dell’abuso.

È lungo quei fili di cotone che corre la mostra itinerante Com’eri vestita?, nata per destrutturare i pregiudizi che colpevolizzano le donne vittime di stupro e abusi, che approda a Lizzano, presso la Sala Consiliare Falcone Borsellino, per essere inaugurata domani, martedì 7 giugno, alle ore 18.00.

Il progetto nasce nel 2013 da un’idea di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas, ed è stato diffuso in Italia dall’Associazione Libere Sinergie, che lo ha riadattato al contesto socio-culturale italiano.

Al Sud, e precisamente in Puglia, la mostra è arrivata attraverso il lavoro di Rosangela Paparella e dell’APS Sud Est Donne: grazie alla collaborazione con l’Ambito Territoriale di Manduria e con il Comune di Lizzano, il Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio Manduria ha portato la mostra, inserendola tra le sue azioni di sensibilizzazione al tema della violenza di genere, per la prima volta anche a Lizzano.

In occasione dell’inaugurazione della mostra, inoltre, verrà presentato, alla presenza dell’autrice Elena Manigrasso, il libro Dizionario dialogato sulla lingua sessista e sul contrasto alla violenza di genere, a dialogare con l’autrice sarà Maria Calasso, presidente della Coop. Soc. Naìma.

PROGRAMMA

Il Dizionario dialogato sulla lingua sessista e sul contrasto alla violenza di genere nasce come proposta all’interno di diversi progetti scolastici (Scuole materne, elementari, medie) che hanno avuto come tema “l’educazione di genere”. Da qui la genesi di un lavoro meticoloso che raccoglie parole o detti sessisti, continuato con alcuni studenti e studentesse del biennio di scuola secondaria di secondo grado dell’hinterland tarantino, con il comitato “Donne in fermento” di Carosino.

L’inaugurazione della mostra vedrà i saluti istituzionali di:

  • Rosa Barone, Assessora al Welfare della Regione Puglia,
  • Antonietta D’Oria, Sindaca di Lizzano,
  • Anna Maria Lecce, Assessora Serv. Soc. di Lizzano,
  • Aldo Marino, Resp. Servizi Sociali di Lizzano,
  • Rossella Colonna, Assistente Sociale di Lizzano,
  • Barbara Serio e Teresa Tatullo, rispettivamente Referente comunicazione e avvocata del Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio.

Sarà possibile visitare la mostra fino a domenica 12 giugno dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 16:00  alle 19:00.

L’ingresso è libero.