“Ero a scuola per un corso pomeridiano, ero una ragazza introversa e silenziosa. Mi vestivo con maglioni e pantaloni larghissimi, mi nascondevano ed era quello che volevo. Quando sono andata in bagno lui mi ha seguita. Mi ha violentata e mi ha lasciata per terra”.

Accanto a queste poche parole un maglione grigio e un paio di jeans. Un maglione e un paio di jeans che ogni donna potrebbe avere nel proprio armadio: 17 abiti che raccontano 17 storie di donne violate: tute, pigiami, maglioni a collo alto che riproducono quelli reali indossati al momento dell’abuso.

È lungo quei fili di cotone che corre la mostra itinerante Com’eri vestita?, nata per destrutturare i pregiudizi che colpevolizzano le donne vittime di stupro e abusi, che approda a Maruggio, presso il Chiostro del Palazzo Comunale. La mostra verrà inaugurata giovedì 22 dicembre, alle ore 18.30, e sarà possibile visitarla anche nelle giornate delle festività natalizie, fino al 29 dicembre.

Il progetto nasce nel 2013 da un’idea di Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e formazione sessuale di Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas, ed è stato diffuso in Italia dall’Associazione Libere Sinergie, che lo ha riadattato al contesto socio-culturale italiano.

Al Sud, e precisamente in Puglia, la mostra è arrivata attraverso il lavoro di Rosangela Paparella e dell’APS Sud Est Donne: grazie alla collaborazione con l’Ambito Territoriale di Manduria e con il Comune di Maruggio, il Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio Manduria ha portato la mostra, inserendola tra le sue azioni di sensibilizzazione al tema della violenza di genere, per la prima volta anche in questo comune.
L’inaugurazione della mostra vedrà i saluti istituzionali di Alfredo Longo, Sindaco di Maruggio, Stefania Moccia, Assessora Serv. Soc. di Maruggio e Sandra Patricia Zapata operatrice del Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio di Manduria.

L’ingresso è libero.