Ha fatto la sua apparizione sulla scena internazionale al World Economic Forum di Davos del 2014, quando ha conquistato una platea gremita di politici, capitani d’industria e giornalisti.
È diventata la chiave per il rilancio dell’economia europea dopo l’approvazione del Pacchetto sull’economia circolare da parte della Commissione Juncker nel dicembre del 2015. E si moltiplicano le riviste, gli articoli, i convegni e gli studi a essa dedicati. Eppure, nonostante se ne parli parecchio, in pochi hanno chiaro cos’è davvero l’economia circolare.
Sarà perché si tratta di un concetto ancora giovane, sarà perché è un “ombrello” sotto cui possono rientrare saperi e pratiche molto diversi come la bioeconomia, la sharing economy, il remanufacturing, la biomimesi o i sistemi di gestione avanzata dei rifiuti. In questo libro, gli autori ricostruiscono l’evoluzione e gli sviluppi più recenti della circular economy, “un’economia industriale che è concettualmente rigenerativa e riproduce la natura nel migliorare e ottimizzare in modo attivo i sistemi mediante i quali opera”.
Si tratta di prendere la linea retta sottesa all’attuale sistema economico, che preleva, trasforma, vende e butta, indifferente alle conseguenze (cambiamenti climatici, difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, inquinamento e distruzione della biodiversità) e piegarla fino a trasformarla in un cerchio.