Il 23 luglio scorso è stata pubblicata da Istat, CSVnet e Fondazione Volontariato e Partecipazione la prima quantificazione del lavoro volontario. E’ stato, infatti, diffuso il report “Attività gratuite a beneficio di altri“, che svela i numeri del fenomeno volontario in Italia, tratteggiandone le caratteristiche.
Circa un italiano su otto svolge attività gratuite a beneficio di altri o della comunità. In Italia il numero di volontari è stimato in 6,63 milioni di persone. Sono 4,14 milioni i cittadini che svolgono la loro attività in un gruppo o in un’organizzazione e tre milioni si impegnano in maniera non organizzata.
Il lavoro volontario è più diffuso nel Nord del Paese. Nel Nord-est si registra il tasso di volontariato totale più elevato (16%), mentre il Sud si contraddistingue per livelli di partecipazione sensibilmente più bassi (8,6%).
Gli uomini sono più attivi delle donne (13,3% contro 11,9%), per via di una maggiore presenza maschile nel volontariato organizzato. I volontari appartengono prevalentemente alla classe di età 55-64 anni (15,9%). Il contributo di giovani e anziani in termini di presenza attiva si mantiene, invece, inferiore alla media nazionale.
La percentuale di chi presta attività volontarie cresce con il titolo di studio. Il 22,1% di coloro che hanno conseguito una laurea ha avuto esperienze di volontariato contro il 6,1% di quanti hanno la sola licenza elementare.
Considerando la condizione occupazionale, i più attivi risultano gli occupati (14,8%) e gli studenti (12,9%). La partecipazione è, inoltre, massima tra i componenti di famiglie agiate (23,4%) e minima tra i componenti di famiglie con risorse assolutamente insufficienti (9,7%).
“Grazie a questa indagine siamo in grado di meglio conoscere i ‘profili’ di quei milioni di cittadini che ogni giorno spendono gratuitamente il loro tempo per gli altri – afferma Stefano Tabò, presidente di CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato. – Il fatto che 4 milioni di questi preferiscano impegnarsi in organizzazioni strutturate dimostra come il volontariato sia ormai un fenomeno maturo e radicato in tutto il paese. Una realtà che il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato contribuisce a valorizzare con competenze e professionalità diffuse e capillari. La possibilità di equiparare i dati agli standard internazionali non può che accrescere il valore della ricerca, primo frutto di una intelligente collaborazione con Istat e Fondazione Volontariato e Partecipazione“.
La rilevazione è stata fatta nel contesto dell’indagine multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” del 2013 che ha ospitato un modulo di approfondimento per implementare il manuale OIL sulla misurazione del valore economico e sociale del lavoro volontario. Si tratta della prima rilevazione sul tema armonizzata agli standard internazionali. Nel report si fa riferimento ad un’accezione ampia di volontariato, non legata solo alla partecipazione ad un’organizzazione del terzo settore, ma anche in comitati, movimenti, gruppi informali e altro.
Scarica il testo integrale del Rapporto Attività gratuite a beneficio di altri