Continua anche a Taranto la crociata di Federconsumatori in difesa di tutti i cittadini per salvaguardarli dalle clausole vessatorie presenti nei contratti bancari, in particolare in quelli dei mutui e dei prestiti vari, che determinano a carico del consumatore un significativo squilibrio di diritti ed obblighi contrattuali.
L’invito della Federconsumatori Taranto è quello di rivolgersi presso il suo “Sportello Bancario”, alla Bestat al piazzale Dante n.31, il martedì mattina dalle ore 9.30 alle ore 12.00 ed il giovedì pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00, presso il quale i cittadini potranno far analizzare gratuitamente la documentazione dei propri contratti bancari da un consulente che, laddove vengano riscontrate anomalie, potrà anche provvedere ad inviare una diffida all’istituto di credito.
Maria Antonietta Brigida, presidente Federconsumatori Taranto spiega che «tra le “anomalie” più frequenti spicca l’ammortizzazione “alla francese” del mutuo, con il rimborso “prima interessi e poi il capitale”, invece di quello “all’italiana” che implica il rimborso equilibrato di capitale ed interessi, un “trucco contabile” che, vero espediente di raggiro dei consumatori, è stato giudicato illecito da sentenze di Tribunale che hanno condannato alcune banche».
«Si pensi che – ha poi detto Maria Antonietta Brigida – dalle perizie econometriche depositate in tribunale da Federconsumatori, risulta che ogni mutuo ventennale di 100.000 euro ammortizzato “alla francese” regolato al tasso fisso del 5,40%, produce una restituzione di 163.740 euro, 9.515 euro in più (+17,5%) dell’ammortamento “all’italiana” e che costa 152.225 euro»

Non solo banche: in questo periodo Federconsumatori Taranto segue con attenzione anche lo svolgimento dei saldi invernali. Dopo l’andamento sottotono registrato per i consumi natalizi, anche le prime stime relative agli acquisti in saldo prospettano un “galleggiamento” rispetto allo scorso anno.
A livello nazionale risulta a Federconsumatori che, dall’analisi dei dati raccolti interrogando il campione emerge che solo il 39% delle famiglie si prepara ad effettuare acquisti approfittando dei saldi. Il dato maggiormente rilevante è la forte differenziazione della propensione all’acquisto e dell’entità della spesa tra Nord e Centro-Sud. Così come avvenuto per i regali di Natale, anche per i saldi vi è un andamento decisamente più sobrio e contenuto al Sud.

Una tendenza purtroppo prevedibile, dettata dalla grave assenza di opportunità lavorative, specialmente per i giovani e dall’esigenza, da parte delle famiglie, di provvedere al mantenimento di figli e nipoti disoccupati.
Mediamente ognuna delle 9 milioni e 360 mila famiglie che acquisteranno a saldo, spenderà 179,92 Euro, appena lo 0,3% in più rispetto ai saldi invernali del 2016. Tali dati lasciano trasparire la situazione di forte disagio che molte famiglie stanno vivendo, a cui si aggiunge un atteggiamento di cautela e preoccupazione visti gli aumenti già annunciati per il 2017 che, aggiornati alla luce degli ulteriori aumenti tariffari di luce e gas, nonché delle tariffe autostradali, ammonteranno complessivamente a oltre +771 Euro annui a famiglia. «Per un aiuto concreto teso a risollevare i consumi – dichiara Maria Antonietta Brigida, presidente di Federconsumatori Taranto – è necessario agire prima di tutto attraverso un piano straordinario teso a creare occupazione e attuare una redistribuzione dei redditi. Inoltre sarebbe utile, come sosteniamo da anni, una completa liberalizzazione dei saldi».

Per chi si appresta ad effettuare acquisti, ecco alcuni consigli utili per ridurre il rischio di essere raggirati e di incorrere in truffe e finte promozioni che, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo:
1. Prima dell’avvio dei saldi verificare il prezzo dei prodotti che si vogliono acquistare e, se possibile, fotografare la cifra con il telefono cellulare. In questo modo si avrà una prova certa del prezzo di partenza e sarà quindi possibile valutare la reale convenienza dello sconto;
2. Non fermarsi al primo negozio che si incontra ma confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, cercando di orientarsi verso prodotti di cui si ha reale necessità;
3. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce e di negozi che applicano sconti eccessivi, pari o superiori al 60% (un buon prezzo a saldo dovrebbe aggirarsi attorno al 40% di sconto);
4. Controllare accuratamente il cartellino, su cui devono essere obbligatoriamente riportati, in modo leggibile, sia il vecchio prezzo che quello nuovo, oltre alla percentuale dello sconto;
5. I prodotti a saldo devono essere sì di fine stagione, ma dell’anno in corso e non delle stagioni degli anni passati! I prodotti di risulta o di magazzino devono essere venduti separatamente da quelli in saldo;
6. Anche se il cambio del prodotto non è obbligatorio ma a discrezione del negoziante, conservare lo scontrino quale prova di acquisto. Lo scontrino è infatti essenziale in caso di merce fallata o non conforme, poiché vincola il commerciante alle norme di legge relative alla garanzia di sostituzione o al rimborso della somma pagata;
7. I commercianti non sono obbligati a far provare i capi di abbigliamento, tuttavia il nostro consiglio è di diffidare dei negozi in cui non sia appunto possibile provare tali capi;
8. Per problemi o “bufale” rivolgersi ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o ad un’Associazione di consumatori.