E’ stato presentato lo scorso 10 marzo un progetto pilota pensato per potenziare l’assistenza oncologica domiciliare, che più di altre può beneficiare del clima di innovazione tecnologica nel quale stiamo vivendo.
A presentare i risultati del progetto, promosso da Fondazione ANT e realizzato grazie a MyHospitalHub® PRO, la piattaforma per il monitoraggio da remoto dei parametri vitali dei pazienti sviluppata da Adilife e ceduta a titolo gratuito da Takeda, sono interventi numerosi esperti.
I monitoraggi a distanza dello stato di salute dei pazienti, nel vasto mare delle applicazioni della telemedicina, hanno peraltro il non secondario merito di coinvolgere il malato stesso nel processo di cura, tenendolo costantemente al corrente dei suoi miglioramenti e peggioramenti. Vantaggi non indifferenti, che sicuramente consentono una migliore presa in carico e gestione del paziente e che contribuiscono anche a una più appropriata gestione delle risorse economiche e umane, in un momento in cui la sanità si trova ad affrontare una preoccupante mancanza di personale.
Infine, dal momento che il discorso portato avanti da 45 anni da ANT in tema di assistenza domiciliare non può prescindere dalla valorizzazione del ruolo di quei caregiver che accanto al malato vivono buona parte della propria esistenza, alla presentazione di Bari hanno preso parte anche i rappresentanti di un progetto altrettanto innovativo, anche se in un’altra accezione. Ovvero il programma ‘Nipote in affitto’ targato Senex, che declina proprio sul versante tecnologico la sua risposta al bisogno di assistenza degli anziani. Addestrando giovani ragazzi e ragazze amanti della tecnologia per fornire un servizio di supporto e formazione digitale domiciliare a chi giovane non lo è più. Quindi, potenzialmente, anche per insegnare ai pazienti di ANT a districarsi fra le sfide della telemedicina.