Da sabato 26 gennaio e martedì 29 gennaio torna, la decima edizione di Cogito ergo (non) sum, la rassegna è promossa, a cavallo della Giornata Internazionale della Memoria, dall’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus e dall’Associazione Strambopoli – Presidio Arcigay nella provincia di Taranto, in collaborazione con CasArcobaleno, Sportello MigranTa, Centro di Ascolto LGBTIQ+ di Taranto e provincia, Taranto Pride 2019, Centro Interculturale Nelson Mandela e l’Associazione Diritti e Libertà.

L’iniziativa nasce per:

  • commemorare tutte le vittime dell’Olocausto (ebrei, omosessuali, diversamente abili, uomini e donne con problematiche legate alla sfera psichica, tutte quelle persone facenti parte delle categorie considerate “indesiderabili” dal Terzo Reich), di discriminazione e delle attuali ingiustizie sociali;
  • educa le nuove generazioni (e non solo) alla cultura delle differenze e allo sviluppo sostenibile; sensibilizza alla prevenzione e al contrasto a malattie sessualmente trasmissibili, fenomeni di omo-bi-transfobia, bullismo, violenza di genere, stigma persone HIV+.

Inoltre nella stessa giornata di sabato 26 e in quella di domenica 27 gennaio l’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus e Arcigay Strambopoli – QueerTown Taranto promuovono due nuove tappe de Il Villaggio delle Differenze.

Dalle ore 18.00 alle ore 21.00 sit-in in Piazza Maria Immacolata. Chi anima il sit-in, porta un triangolo colorato rovesciato, per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto.

Triangoli colorati perché: Nei campi di sterminio c’erano i colori. Un triangolo azzurro indicava gli apolidi, gli immigrati, un triangolo giallo indicava gli ebrei, un triangolo rosso indicava gli oppositori politici, un triangolo rosa indicava i rastrellati, un triangolo marrone indicava gli zingari, un triangolo nero indicava gli asociali, le lesbiche, un triangolo viola i testimoni di Geova, un triangolo verde indicava i delinquenti comuni, un triangolo arancione indicava gli omosessuali. I colori potevano cambiare, da campo a campo, oppure combinarsi, per esempio gli ebrei “politici” avevano la Stella di David formata da un triangolo giallo ed uno rosso. I colori non mancavano e neppure coloro cui attribuirli. Un macabro arcobaleno di sterminio, sofferenza e terrore, con un solo obiettivo, far morire quei colori, organizzare nel modo più efficiente possibile l’assassinio delle persone che ne erano contrassegnate.