Autore: Staff Csv

Attività diverse

DOMANDA: Gli ETS possono svolgere attività diverse da quelle di interesse generale? RISPOSTA: Sì. Agli ETS, per previsione dell’art. 6 CTS, è permesso anche svolgere attività diverse da quelle di interesse generale. Tali attività diverse possono essere svolte nel rispetto di due condizioni: 1. devono essere secondarie e strumentali alle attività di interesse generale; 2. deve essere prevista nello statuto dell’ente la facoltà di svolgere attività diverse. Al momento si presenta una certa difficoltà nel definire le attività diverse, poiché il carattere di secondarietà e strumentalità delle stesse deve essere stabilito sulla base di criteri e limiti definiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma tale decreto, ad oggi, non è ancora stato pubblicato, ma ne risulta solo una bozza. Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Altri aspetti giuridico/legali Costituzione Adeguamento statutario Gestione Iscrizione Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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Attività di interesse generale

DOMANDA: Quali attività possono svolgere gli ETS? RISPOSTA: Per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale gli ETS devono svolgere, in via esclusiva o principale, una o più attività di interesse generale, le quali sono elencate in modo tassativo dall’art. 5 del CTS. Il primo passo che un ente, che si appropinqua ad entrare nella Riforma, deve fare è un’attenta valutazione delle attività di interesse generale, di seguito riportate, al fine di individuare se l’attività propria dell’Ente rientri tra una delle ventisei riportate nel CTS. Ciò è necessario, infatti, poiché, come sopra anticipato, l’elenco è da considerarsi tassativo e non potranno, pertanto, entrare a far parte della Riforma gli enti le cui attività non siano identificabili tra quelle considerate di interesse generale. Una volta individuate tali attività, si consiglia di riportarle in statuto facendo espresso riferimento alla lettera dell’art. 5 del CTS. Le attività di interesse generale sono: a) interventi e servizi sociali ai sensi dell’articolo 1, commi 1 e 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, e successive modificazioni, e interventi, servizi e prestazioni di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104 , e alla legge 22 giugno 2016, n. 112 , e successive modificazioni; b) interventi e prestazioni sanitarie; c) prestazioni socio-sanitarie di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del...

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Gli Enti di Terzo settore (ETS) definizione

DOMANDA: Chi sono gli Enti di Terzo settore (ETS)? RISPOSTA: Sono definiti Enti del Terzo settore, dall’art. 4 del Codice del Terzo settore (d’ora in avanti CTS), le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni riconosciute e non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società. Per assumere la qualifica di ETS i suddetti enti devono rispondere ad alcuni requisiti. Primo tra questi è il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Il CTS specifica inoltre la tipologia di attività che gli stessi possono svolgere, richiede che in caso di estinzione o scioglimento il patrimonio residuo vada devoluto ad altri Enti del Terzo settore, nonché stabilisce che la qualifica di ETS venga assunta mediante l’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore. Per quanto riguarda le imprese sociali la loro disciplina è contenuta nel d.lgs 112 del 2017, mentre tutti i restanti Enti di Terzo settore sono soggetti alle disposizioni del Codice del Terzo settore (d.lgs. 117/2017). La riforma del sistema normativo che regolava la vita di tali enti ha avuto inizio con la legge delega n. 106/2016 con la quale si chiedeva al Governo di adottare uno o più provvedimenti che fossero finalizzati a sostenere la...

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Obbligo di redazione della Relazione di missione

DOMANDA: Quali Enti del Terzo Settore sono obbligati a redigere la Relazione di Missione (Mod. C)? RISPOSTA: L’obbligo è per gli Enti del Terzo Settore che redigono il bilancio consuntivo secondo il principio della competenza economica (Mod. A e Mod B). Sono obbligati a redigere i citati schemi di bilancio gli enti con volume di entrate o proventi annui maggiori o uguali a 220 mila euro, mentre gli enti con volumi di entrate inferiore a tale soglia possono optare per la redazione del rendiconto di cassa (principio di cassa). Ma qualora l’ente, pur non essendo obbligato, opti per la redazione del bilancio secondo il principio della competenza economica dovrà comunque redigere anche la relazione di missione. Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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Classificazione di oneri e proventi nel Rendiconto Gestionale – RG

DOMANDA: Come vengono classificati gli oneri e i proventi nel Rendiconto Gestionale (Mod. B)? RISPOSTA: Gli oneri e i proventi sono classificati, in prima battuta, per macro aree gestionali corrispondenti alle macro attività degli enti del terzo settore. Questo permette di evidenziare i risultati intermedi delle diverse attività realizzate dall’ente sulla base di quanto previsto dal decreto n. 117/2017 (Codice del Terzo Settore). All’interno di ciascuna macro area gestionale gli oneri vengono classificati per natura ed i proventi per provenienza. Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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Quali ETS redigono il rendiconto di cassa?

DOMANDA: Quali Enti del Terzo Settore possono redigere il bilancio secondo il principio di cassa? RISPOSTA: Possono redigere il bilancio secondo il principio di cassa gli Enti del Terzo Settore che hanno un volume di entrate o proventi annui inferiori a 220 mila euro. Nel computo di tale valore occorre escludere le entrate relative a disinvestimenti, intendendo come tali le alienazioni a qualsiasi titolo di elementi aventi natura di immobilizzazioni, in quanto entrate non afferenti alla gestione corrente dell’ente e quelle relative al reperimento di fonti finanziarie. Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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Applicazione dei nuovi schemi di bilancio alle OdV iscritte

DOMANDA: Siamo un’organizzazione di volontariato iscritta nel registro Regionale del Volontariato e chiediamo se siamo obbligati a redigere il bilancio rispettando i nuovi schemi di bilancio. In generale quali tipologie di Enti del Terzo Settore sono obbligati a redigere il proprio bilancio consuntivo secondo gli schemi previsti dal decreto 5 marzo 2020? RISPOSTA: Sono obbligati a redigere il proprio bilancio consuntivo secondo gli schemi previsti dal decreto 5 marzo 2020 solo gli Enti del Terzo Settore che non svolgono in via esclusiva o prevalente un’attività di impresa, i cosiddetti “Enti non commerciali”. La vostra organizzazione di volontariato pertanto è tenuta a rispettare gli schemi del decreto. Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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Gli schemi di bilancio sono da considerare fissi?

DOMANDA: Gli schemi di bilancio previsti per gli ETS “non commerciali” devono essere considerati come schemi «fissi»? RISPOSTA: Sì, gli schemi sono fissi, ma quando favorisce la chiarezza del bilancio gli enti destinatari degli schemi possono, ulteriormente suddividere le voci precedute da numeri arabi o da lettere minuscole dell’alfabeto, senza eliminare la voce complessiva e l’importo corrispondente, raggruppare le citate voci quando il raggruppamento è irrilevante, possono, in ultimo, aggiungere, voci precedute da numeri arabi o da lettere minuscole dell’alfabeto. Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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Il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 5 marzo 2020 a chi si applica?

DOMANDA: Il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 5 marzo 2020 a chi si applica? RISPOSTA: Si applica agli ETS cosiddetti “non commerciali” (art. 13 del D.Lgs. 117/2017 commi 1,2 e 3). Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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A partire da quando si applicano le disposizioni del decreto del 5 marzo 2020?

DOMANDA: A partire da quando si applicano le disposizioni del decreto del 5 marzo 2020? RISPOSTA: Le disposizioni di cui al Decreto del 5 marzo 2020 si applicano a partire dalla redazione del bilancio relativo al primo esercizio finanziario successivo a quello in corso alla data della pubblicazione. Pertanto per gli enti il cui esercizio finanziario coincide con l’anno solare (01/01 – 31/12), l’obbligatorietà dei nuovi schemi di bilancio scatta per l’esercizio 2021 (redazione del bilancio nell’anno 2022); per gli enti con esercizio finanziario che non coincide con l’ anno solare, è necessario tener conto del fatto che la data di pubblicazione del decreto è il 18 aprile 2020, se ad esempio l’esercizio finanziario dell’ente va dal 01/07 al 30/06 allora l’obbligatorietà dei nuovi schemi di bilancio scatta per l’esercizio 01/07/2020 – 30/06/2021. Consulta l’elenco degli argomenti della sezione Esperto Risponde: Rendicontazione Economica Per porre un quesito COMPILA L'APPOSITO...

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