Nella nostra società odierna, il grazie è divenuto un optional, la parola grazie è quasi scomparsa, tutto è dovuto a tutti. Forse perché oggi non si presta attenzione per insegnare la gratitudine, infatti si ritiene che tutto o quasi sia dovuto, che tutto sia un diritto e che la gratitudine non è più un dovere sociale, l’Associazione culturale Marco Motolese ODV e il Club UNESCO di Taranto hanno invece voluto dire “Grazie Eccellenza” e la presentazione del Suo libro non è altro che un pretesto per ricordarLo.

Non si può dimenticare il sostegno morale e materiale dato da S.E. Monsignor Benigno Luigi Papa poiché Uomo di grande cultura e spessore spirituale.

Questo il motivo per cui martedì 28 novembre vi è stata la presentazione dell’ultimo libro dell’Alto Prelato, manifestazione organizzata dall’Associazione culturale Marco Motolese ODV, dal Club per l’UNESCO di Taranto e da padre Massimiliano Carucci curatore del Libro con il Sostegno della Regione Puglia, del Poli biblio-museali di Puglia, TPP Consorzio regionale per le Arti e la Cultura ed il Patrocinio della Provincia, del Comune di Taranto e della Diocesi.

La manifestazione si è svolta nel Salone della Biblioteca Marco Motolese (Centro Polivalente Giovanni Paolo II) sita in via Lisippo 8 Taranto (quartiere Tamburi).

La famiglia Motolese Galluzzo ha realizzato la ristampa del libro “A scuola di sinodalità negli Atti degli Apostoli” di S.E.R. Monsignor Benigno Luigi Papa Arcivescovo Emerito di Taranto scomparso il 6 marzo c.a., per la gratitudine e l’affetto che la famiglia nutre nei Suoi confronti fortemente ricambiati dall’alto Prelato scomparso. Si è colta così occasione nella Biblioteca Marco Motolese da Lui sempre sostenuta, di presentare e donare il libro ai soci e a tutti coloro che sono intervenuti.

Emozionante la presenza di tanta gente in questa iniziativa che ha visto i fratelli di Padre Benigno venuti dal loro paese natale, i confratelli tra cui il Ministro provinciale, i diversi Parroci della provincia di Taranto, di Lecce e Brindisi, e perfino un messaggio di elogio all’iniziativa da S.E. Monsignor Pietro Maria Fragnelli Arcivescovo di Trapani, Monsignor Tagliente e Monsignor Franco Castellano soci e diversi abitanti del quartiere Tamburi e non solo.

Oltre le Autorità di tutte le Forze Armate e il prefetto di Taranto Paola Dessì (prima donna sarda nominata Prefetto) che ha ringraziato alla fine, tutti i relatori affermando che pur non avendo conosciuto Mons. Papa personalmente ne ha inteso lo spessore culturale e spirituale.

Ha introdotto la serata Carmen Galluzzo Motolese Presidente delle due associazioni e responsabile della biblioteca Marco Motolese.
Noi siamo qui stasera per dire GRAZIE ECCELLENZA e la presentazione non è altro che un pretesto per ricordarlo, ha esordito la Galluzzo, non posso dimenticare il sostegno avuto negli anni da Padre Benigno, sempre presente ad ogni nostra manifestazione gratificando il nostro lavoro condotto ormai da 24 anni.”

Subito dopo vi è stato l’intervento di padre Massimiliano Carucci vicino all’Arcivescovo Emerito per la stesura del manoscritto, poi pubblicato.

La relazione, di Mons. Alessandro Greco Vicario Generale della Diocesi è stata chiara ed esaustiva. Il libro si divide in due parti, ha sottolineato, nella prima, “A scuola di sinodalità negli Atti degli apostoli”, l’autore analizza cinque pericopi, che evidenziano in maniera approfondita il tema della sinodalità, la sua “strategia” potremmo dire, permea tutto l’insegnamento contenuto negli Atti, cui Monsignor Papa si è già occupato in precedenti saggi e commenti pastorali.
Il nostro è un doveroso omaggio alla memoria di S. E. Mons. Benigno Luigi Papa, ha esordito Monsignor Greco, illuminato studioso della Parola di Dio.

Nella seconda parte vi sono evidenziati cinque punti: La spiritualità della comunione. La spiritualità della missione. Le modalità della comunicazione del Vangelo. “La Chiesa esiste per comunicare. La comunicazione è la sua vita”. L’età apostolica rimane il punto di riferimento dove la Chiesa deve fare il primo passo nel dialogo con la società, come ha fatto Dio con noi.
La parrocchia, è luogo di formazione per l’acquisizione di una cultura sinodale, che è in perenne stato di missione; è luogo di apprendimento di una cultura sinodale come un cenacolo di fraternità e diventa il quartier generale della missione, con la guida del parroco avendo Gesù come modello.
È seguito poi l’intervento dell’arcivescovo di Otranto, Monsignor Francesco Neri, cappuccino, ha ricordato la sua ordinazione diaconale ricevuta a San Lorenzo da Brindisi da monsignor Papa ed il grande insegnamento sia da studioso e docente sia da vescovo. Ha poi indicato quelli che a suo parere sono i tratti caratterizzanti della sua visione pastorale: la modernità, scaturita dalla costante attenzione alle testi conciliari, l’attualità, la sinodalità, il modo indicato dalla Chiesa per superare i conflitti, la carità che, secondo l’insegnamento evangelico, è ciò che resterà alla fine dei tempi, e la sua grande umanità.
Padre Giampaolo Lacerenza, ministro provinciale dei cappuccini di Puglia, ha definito monsignor Papa “un gigante con un cuore da bambino”, sempre legato all’ordine e all’obbedienza, nonostante il suo ruolo di Pastore. Ha ricordato la ricorrenza dei 40 anni di episcopato di monsignor Papa, coincidenti con l’ottavo centenario dell’approvazione della regola di san Francesco.
Le conclusioni sono state tratte dall’arcivescovo di Taranto, Ciro Miniero, che ha ricordato le parole di Monsignor Papa gli rivolse nel suo primo incontro fossero improntate allo “stare insieme”, che, ha detto “è il dono che il Signore ci ha fatto dell’appartenenza a sé, della comunione. Cosa si evince nel testo in maniera preponderante”.
“La Chiesa – ha aggiunto – non può che esprimere fraternità, comunità e quando meglio la viviamo nella dimensione umana, nella dimensione divina, noi non facciamo altro che amare Gesù , amiamo l’umanità che Gesù ha amato, e noi ne siamo parte integrante. Monsignor Papa ci ha donato questo enorme patrimonio di grazia. A 87 anni ha voluto scrivere un testo così profondo e così attuale, se ne è discusso anche nell’assemblea diocesana dove abbiamo scoperto la coincidenza delle idee. Ha poi sottolineato il paragrafo 33 della “Evangeli Gaudium” dove il papa Francesco dice espressamente: “non si deve dire abbiamo sempre fatto così”, perché non è questa la Chiesa cattolica. “La Chiesa non è la comunità ‘che ha sempre fatto così’. Se guardiamo ai tempi più bui della Chiesa è lì che nasce san Francesco. Chi si arrocca nel principio del ‘abbiamo sempre fatto così’ è un negazionista nella vita della Chiesa, a tutti i livelli, anche all’interno delle logiche ecclesiali, perché il Signore rende nuove tutte le cose. Ha ringraziato quindi gli organizzatori per questo momento d’incontro che può prepararci ad un cammino di speranza e fiducia. Quindi, ha terminato, “…seguiamo ciò che ci dice Monsignor Papa certi che dal cielo guiderà i nostri passi.