Si avvicina la definizione del bando per l’avvio del concorso per l’insegnamento per gli aspiranti insegnanti “non abilitati”. Requisito fondamentale per accedere al concorso, oltre al titolo di studio, è il conseguimento di 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche, così come disposto dal D.M. 616/2017.
Gli enti interni al sistema universitario o AFAM riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione per il rilascio dell’attestato di conseguimento di tali crediti sono elencati sul sito www.universitaly.it 
Federconsumatori denuncia il fatto che, altri istituti di formazione, non presenti nell’elenco di Universitaly, stanno somministrando corsi e master per il conseguimento dei suddetti crediti, facendoli pagare a caro prezzo.
Tali istituti hanno rassicurato gli studenti, sui propri siti internet e sui social network, che i crediti conseguiti all’esito dei corsi o del master sono validi ai fini del concorso per l’insegnamento.
Viste le risposte contrastanti ricevute anche dagli uffici per il pubblico del Ministero dell’Istruzione, molti studenti interessati si sono rivolti alla Federconsumatori per fare chiarezza sulla vicenda e per essere rassicurati circa la possibilità di essere ammessi al concorso.
E’ per questo che il 19 gennaio, Federconsumatori ha rivolto una richiesta ufficiale al MIUR, per avere chiarimenti sulla vicenda.
Nell’eventualità in cui non venisse riconosciuta l’idoneità degli istituti coinvolti a rilasciare i crediti formativi Federconsumatori chiede al Ministro ed alla Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore di attivare strumenti idonei, anche di proroga dei termini, per permettere agli studenti che hanno frequentato i corsi ed i master in questione di aderire ai corsi degli atenei pubblici, garantendo la partecipazione e lo sviluppo democratico della prova che i candidati si apprestano a svolgere.
Sollecita, quindi, una risposta immediata, per intraprendere, a tutela degli aspiranti docenti, un eventuale percorso risarcitorio nei confronti degli istituti che hanno indebitamente attivato dei corsi per il rilascio dei 24 CFU.