baskin 1 a materaSabato scorso, 24 giugno, si è svolta a Matera la finale della venticinquesima edizione del Torneo Internazionale Minibasket in Piazza che dal 1993 ospita migliaia di ragazzi, provenienti dall’Italia e da ogni angolo del mondo.

Hanno partecipato 56 squadre:
• America del Nord e del Sud,
• Nord e centro Africa,
• paesi asiatici,
• Europa,
• Medio Oriente,
• paesi che vivono problemi economici o dove manca la pace o, peggio, si vivono guerre fratricide.
Questo grazie al presidente Sergio Galante al suo Vice Roberto Ficarra e tutto il suo Staff. Minibasket in Piazza azzera le barriere. Propone un modello di convenienza che tende a rinsaldare i legami, fa crescere l’amicizia, sollecita un modello di vita solidale e propone principi univoci di pace e fratellanza.

Ma prima del fischio d’inizio delle finale, in piazza Vittorio Veneto a Matera gremita, all’ inverosimile, ha fatto il suo primo esordio in Basilicata il BASKIN.

Al microfono la Presidente dell’ AGe Avetrana Anna Maria Leobono e l’instancabile collaboratore Angelo Prencipe, insieme per illustrare il gioco e le sue finalità. (Il Baskin si rivolge a tutti i giocatori, differenziati attraverso ruoli specifici adeguati alle personali capacità e condizioni. Giocatori normodotati di diverso livello di abilità motoria, sia maschi che femmine, giocatori disabili, sia fisici, mentali che sensoriali, sia maschi che femmine, purché in grado di tirare/lanciare/gettare una palla anche di dimensioni, peso e materiale adattato in un canestro, nel tentativo di fare punti per la propria squadra).

L’ingresso in Basilicata del Baskin permette di costruire un ulteriore legame tra il Centro e il Sud Italia. La professionalità e la competenza della presidente Anna Maria Leobono ha favorito un fertile ottimismo nei confronti di questa nuova modalità di sport, che promette nuove speranze per il futuro. Il tutto favorito dall’ efficace esperienza e passione degli allenatori Giuseppe Clemente, Alessandra Rizzo, Franco Pignatelli. Lusinghieri i commenti sulla dinamicità del Baskin e sulla natura agonistica di questo sport che sta conquistando chi lo incontra. Denominatore comune a tutti, partecipanti, organizzatori, è stata la motivazione profonda all’idea di integrazione come luogo di crescita collettiva che permette a tutti di sviluppare il proprio capitale umano.