E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il regolamento che disciplina il pagamento dell’Imu delle organizzazioni non profit e che stabilisce quali enti non pagheranno – dal 1 gennaio 2013 – l’Imu in virtù della loro natura non commerciale, quali la pagheranno perché esercitano attività commerciale e come sarà applicata l’Imu per le unità immobiliari con utilizzazione mista, dove cioè si svolgono sia attività commerciali che non.

Il regolamento stabilisce per gli enti non profit l’esenzione dal pagamento dell’Imu solo per le attività non commerciali e definisce quindi i requisiti che un’organizzazione deve possedere per essere definita tale: il divieto di distribuire utili, l’obbligo di reinvestire gli eventuali utili per scopi di solidarietà sociale e infine l’obbligo, in caso di scioglimento, che i fondi residui saranno devoluti ad altro ente non commerciale.

Inoltre, l’articolo 4 del regolamento definisce ulteriori condizioni legate alla non commerciabilità distinte per settore di attività dell’ente: assistenziali e sanitarie, didattiche, ricettive, culturali e ricreative oppure sportive.

In questi casi, se l’ente è accreditato o convenzionato, le attività devono essere gratuite o possono essere richiesti ‘eventuali importi di partecipazione alla spesa’.

Se invece l’ente non è accreditato né convenzionato, le attività devono essere gratuite o può essere chiesto un versamento di corrispettivi di “importo simbolico” e, comunque, ‘non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche conto dell’assenza di relazione con il costo effettivo del servizio’.

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