salam 30.01Le Associazioni “PaoloZayd – Costruttori di Pace” e “Salam ONG”, il Centro Interculturale Nelson Mandela di Taranto , lo Sprar di Martina Franca e l’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Taranto organizzano per sabato 30 gennaio p.v. alle ore 9.30 il Convegno Una vita per l’accoglienza – per il diritto a una degna sepoltura. Premio a Peppino Calabrese.

Patrocinato dalla Regione Puglia, dall’Università degli Studi di Bari, dalla Provincia di Taranto e dal Comune di Taranto l’evento si inquadra nel particolare e difficile momento storico come contributo alla ricerca della Pace, dell’Inclusione sociale, e della Tolleranza. In tal senso non è casuale la scelta della sede di Taranto per la dimostrazione che la Città ha saputo dare come luogo di accoglienza di tanti migranti.

Il Convegno organizzato in collaborazione con Elsa (Associazione europea degli studenti di Giurisprudenza), Lidu (sez. Taranto), Cittadinanza Attiva e Tribunale dei diritti del Malato, sarà aperto dai saluti istituzionali di:

  • Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia
  • Martino Tamburrano Presidente della Provincia di Taranto
  • Ippazio Stefano Sindaco di Taranto
  • Bruno Notarnicola  Direttore del Dipartimento Jonico in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo dell’ Università degli studi di Bari.

A seguire gli interventi dei Presidenti degli enti organizzatori che cureranno la presentazione dell’evento:

  • Michele Damiano (Presidente Associazione PaoloZayd – COSTRUTTORI di PACE)
  • Simona Fernandez (Presidente Associazione Salam ONG)
  • Cosimo Nume (Presidente Ordine Provinciale Medici, Chirurghi e Odontoiatri Taranto).

Il Convegno è stato pensato con lo scopo di valorizzare e premiare l’importante gesto di civiltà e integrazione compiuto dal Sindaco Emerito delle Tremiti (dal 1984 al 2004) Peppino Calabrese che ha fortemente voluto la costruzione presso l’Isola di San Nicola di un sepolcro monumentale dedicato a 437 deportati libici. Uomini, donne e bambini tutti provenienti dall’area di Tripoli, furono deportati alle Tremiti perché accusati dal governo giolittiano di cospirare contro il nemico, in quanto si opponevano all’occupazione coloniale italiana. Morirono in quel luogo di stenti e malattie, dimenticati da tutti. L’ex Sindaco Calabrese si distinse per aver tenuto vivo il ricordo dolorosissimo dei deportati libici, erigendo per loro un mausoleo rivolto verso La Mecca: il mausoleo commemorativo sorge vicino ai luoghi di sepoltura dei libici morti alle Tremiti tra il 1911 e il 1912.

L’incontro, moderato dall’addetto stampa dell’Associazione Salam Ong, Antonietta Podda, è aperto al pubblico.