Le esperienze di ricerca valutativa presentate nel volume sono animate dall’idea che la crescita della valutazione e della sua capacità di incidere sul miglioramento delle politiche pubbliche posa sfruttare gli spazi e le occasioni che si aprono per creare degli squilibri in sistemi di policy autoreferenziali e aprire squarci di riflessione sugli effetti delle azioni programmate.
Questa impostazione è sintetizzata nel concetto di “valutazione possibile”: possibile rispetto alle risorse di cui si dispone; possibile, soprattutto, rispetto ai contesti in cui ci si trova a operare.
Le ricerche valutative qui esposte si svolgono tutte in una regione del Sud, la Puglia, e hanno come oggetto programmi finanziati dai fondi strutturali dell’Unione Europea e dai fondi regionali e comunali per le politiche sociali. Una particolare attenzione è riservata ai contesti politici e organizzativi in cui si attuano le valutazioni, che considerano non solo gli obiettivi ufficiali di un programma, ma lo scompongono nelle sue dimensioni ricostruendo gli obiettivi perseguiti dai diversi stakeholder spesso in conflitto fra loro.
La scelta del disegno della ricerca è flessibile e non privilegia, in modo aprioristico, un modello o una tecnica, nella convinzione che la correttezza metodologica di uno studio valutativo sia determinato non solo dal criterio della verità scientifica, ma anche dalla capacità di rispondere alle domande dei suoi potenziali utilizzatori.