legambienteI rifiuti più frequenti sulle nostre spiagge sono bottiglie e contenitori di plastica seguiti da tappi e coperchi, a pari merito con i mozziconi di sigaretta, poi da stoviglie usa e getta di plastica, dai cotton fioc e da mattonelle e calcinacci. Sono i risultati dell’indagine curata da Legambiente secondo il protocollo scientifico del ministero dell’Ambiente e di Ispra, nell’ambito della campagna Spiagge e Fondali puliti – Clean up the Med che ha impegnato migliaia di volontari nella raccolta dei rifiuti abbandonati.

I rifiuti marini hanno un impatto pesante sugli ecosistemi ma anche sull’economia e sul turismo. Uccelli, tartarughe e mammiferi marini possono restare intrappolati nelle reti da pesca o morire per soffocamento dovuto all’ingestione accidentale di rifiuti. Inoltre, le microplastiche ingerite dagli organismi acquatici sono la causa principale del disequilibrio della catena alimentare e dell’intero ecosistema marino. Sul fronte economico vanno considerati i danni meccanici alle imbarcazioni e alle attrezzature da pesca, allo stock ittico, i costi di pulizia delle aree costiere e le conseguenze sull’appeal turistico.

Per consultare il dossier sull’indagine: http://www.legambientetaranto.it/index.php/consapevolezza-ambientale/item/download/273_19d08d4f8cd5b73df0b65866dc22f4b7.html